La scoliosi non è una condizione correggibile se non mediante un intervento esterno
Viene definita anche scoliosi dell’età evolutiva o giovanile in relazione alla sua comparsa caratteristica nel periodo pre-puberale ed al suo potenziale peggioramento durante la fase di accrescimento rapido.
Tale dismorfismo si manifesta macroscopicamente in una deviazione, sul piano laterale, della colonna vertebrale che perde la propria verticalità inclinandosi lateralmente in una o più curve. Nella maggior parte dei casi la curva principale (o primitiva) è unica.
Meno frequentemente sono presenti 2 curve principali. Le curve possono essere cervicali, cervico-dorsali, dorsali, dorso-lombari o lombari a seconda del segmento interessato. Destro- o sinistro- convesse in relazione alla direzione di convessità della curva.
Al fine, tuttavia, di mantenere un adeguato “baricentro” la colonna vertebrale, come meccanismo naturale di difesa, si modifica sopra e sotto la curva principale in delle curve definite di “compenso”.
La scoliosi idiopatica sottende, dunque, un’alterazione anatomica dei corpi vertebrali nelle 3 dimensioni dello spazio, presenta cioè una “strutturazione”.
Ciò significa che il rachide, sotto l’effetto deformante delle vertebre, si torce su se stesso causando evidenti effetti negativi anche su muscoli, tendini, articolazioni e spesso sugli organi interni per via della conseguente deformazione della gabbia toracica.